Storie di progettisti che hanno sviluppato percorsi professionali di grande valore, fuori dagli schemi e spesso al confine con l’arte, forse ancora troppo poco conosciuti e valorizzati

Il progetto

Torino è culla di grandi progettisti, sperimentatori e artisti che hanno segnato l’identità culturale della città. Le più indipendenti e coraggiose avventure culturali dei suoi abitanti hanno sviluppato un’attitudine desiderante verso la ricerca di esperienze internazionali nei campi della scienza, della tecnica e delle arti. Archivi d’Affetto porta alla luce queste storie, progettisti che hanno sviluppato percorsi professionali di grande valore, fuori dagli schemi e al confine con l’arte, spesso poco conosciuti e valorizzati. Nel richiamare l’attenzione sul lascito, immateriale e materiale di queste peculiari esistenze, dalle traiettorie irregolari e impreviste, non codificabili secondo le convenzioni consolidate della contemporaneità, si riscoprono archivi fragili e preziosi, dalla natura inaspettata e sorprendente che Giuseppe Pontiggia, con un fulminante aforisma, nel suo ultimo lavoro “L’isola Volante”, definisce “riserve invisibili”, fondamento del nostro futuro. Con un approccio curatoriale e polifonico, che raccoglie testimonianze, segue tracce documentali e rilegge queste storie attivando produzioni inedite da autori dell’oggi, Archivi d’Affetto si compone di episodi, ciascuno dedicato alla narrazione di una figura in una dimensione poetica ed emozionale, in cui la vita privata si interseca e si sovrappone con quella professionale.

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